Sei perfezionista? Attenzione, da risorsa può diventare una trappola!


Il perfezionismo rappresenta una risorsa o una trappola? Essere persone precise, può rivelarsi sicuramente una risorsa. Ma la ricerca della perfezione, l’eccesso di controllo, come vedremo in questo articolo, porta paradossalmente a perdere il controllo, rivelandosi una vera e propria trappola che ti incastra.

Precisione e perfezione sono la stessa cosa?

Essere precisi, non lasciare le cose al caso, è sicuramente un atteggiamento apprezzabile che ci permette di eseguire i compiti della nostra quotidianità con un certo impegno. Fa sì che non ci accontentiamo della mediocrità. Ci fa anche risparmiare energie, perché la precisione ci permette di vivere in maniera più ordinata, offrendoci l’opportunità di gestire il nostro spazio e il nostro tempo in maniera più funzionale.

C’è chi però non si accontenta della precisione. Vuole la perfezione.

La perfezione rappresenta l’eccesso della precisione. E, lasciamelo dire, è una condizione irrealistica.

La “Sindrome da Perfezionismo acuto” (nome inventato da me)

Vuoi fare le cose alla perfezione, devi essere impeccabile, talmente preciso/a che nessuno potrà darti contro, o lamentarsi, o non essere soddisfatto del tuo operato.

Il punto è che non sarà mai abbastanza. Questa ricerca assidua di perfezione può diventare causa di molta ansia: via via che ti renderai conto che esiste una perfezione ancora più perfetta, andrai a ricercarla, entrando in un circolo vizioso senza fine.  I risultati che otterrai non saranno più gratificanti, ma pretesto per rimproverarti. Inizierai a sentire la paura di sbagliare, di fallire. La quotidianità diventerà fonte di stress.

Questa tendenza al perfezionismo nasconde un altro pericolo insidioso, che riguarda la percezione che hai di te stesso/a, delle tue capacità, del tuo potenziale: non sei mai abbastanza.

Quali sono i segnali che ci dicono che stiamo cadendo nella trappola del perfezionismo?

  1. la convinzione di non fare mai abbastanza, quindi per esempio sul lavoro non fai una pausa, non ti prendi le ferie, perchè vivi nella sensazione che ogni energia e ogni secondo del tuo tempo deve essere speso per perfezionare qualcosa che non sarà mai abbastanza perfetto. E cosa succede? Che ti sentirai sempre più stressato/a e stanco/a e quindi sempre meno in grado di fare le cose alla perfezione (che, ricordo, non esiste!). E non riuscendo a fare le cose come vorresti, ti sentirai ancora più imperfetto/a e lontano/a da quell’idea di “abbastanza” che vuoi raggiungere, incastrandoti così in un circolo vizioso che si auto-alimenta;
  2. il desiderio di arrivare a ottenere sempre il massimo del risultato. Quindi se otterrai 100, e non 100 al quadrato, non sarai contento/a. E dato che sei tu il/la primo/a a giudicare il tuo operato, anche quando raggiungerai quel 100 al quadrato, continuerà a non essere abbastanza. E magari deciderai di lasciar perdere quella cosa perchè non è fatta bene, non è meritevole;
  3. dimenticare di celebrare i tuoi successi, perchè tanto non è merito tuo se li hai raggiunti, magari è stato un colpo di fortuna o c’è stato l’aiuto di terzi. E se qualcuno ti aiuta, per te è una nota di demerito;
  4. continuare a procrastinare.

Ti svelo un segreto: puoi mantenere la precisione grazie all’imperfezione!

Per preservare la tua bella capacità di essere preciso/a senza cadere nella trappola del perfezionismo, la cosa migliore da fare è “immunizzarti” all’imperfezione.

Cosa vuol dire?

Vuoi dire imparare a contemplare l’imperfezione come parte integrante della tua vita, vuol dire accettare il fatto che non avrai mai tutto sotto controllo.

Come fare?

Prenditi l’impegno quotidiano di mantenere una piccola imperfezione nelle tue attività. Imperfezione che, paradossalmente, sarà totalmente sotto il tuo controllo!

Sei abituato a pretendere il 100% in quello che fai? Lascia volontariamente incompleto il tuo compito del 10% e sperimenta quello che succede, dentro e fuori di te.

L’allenamento costante ti permetterà di rimanere una persona precisa, pur nell’imperfezione di questo mondo!

Se ti è piaciuto l’articolo e ti sei riconosciuto/a in queste parole, scrivimi cosa ne pensi e/o raccontami la tua esperienza nei commenti!

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Alla prossima!

Cecilia Pecchioli
Psicologa Psicoterapeuta - Terapia Sistemico Relazionale. Coach Relazionale

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