Ansia da prestazione: quando le preoccupazioni rovinano la sessualità.


L’ansia da prestazione sessuale rappresenta un problema attualmente molto diffuso. La paura dell’insuccesso, il timore di non piacere, di non essere abbastanza capaci, di non essere all’altezza del proprio partner hanno come risultato lo stress da prestazione.

“Dottore, l’altra sera mi è successa una cosa che mi ha destabilizzato un po’. Ho 23 anni ed è un periodo che mi sento con una ragazza, siamo già usciti insieme qualche volta. C’è intesa. L’ultima volta che ci siamo visti, complice la chimica che si era creata negli incontri precedenti, volevamo approfondire di più la nostra conoscenza e avere il nostro primo rapporto sessuale completo. Purtroppo quando siamo arrivati sul più bello io ho perso l’erezione e non sono più riuscito ad andare oltre. Non mi era mai successo prima e la cosa mi spaventa un po’. Cosa posso fare? E se dovesse succedermi ancora? Lei mi piace veramente tanto e vorrei riuscire a soddisfarla.”

Quando si parla di ansia da prestazione sessuale si pensa che sia un problema solo maschile. In realtà si tratta di un disturbo che può colpire anche le donne.

Il denominatore comune ad entrambi i sessi è la paura di non farcela (per esempio ad avere un’erezione per lui, o ad avere un orgasmo per lei) che crea un picco di ansia e un autentico terremoto di adrenalina che interferisce con la normale naturalezza della risposta sessuale e delle sue diverse componenti.

L’ansia da prestazione sessuale, nella donna, può inibire l’orgasmo (anorgasmia), può interferire con l’eccitazione fisica genitale causando secchezza fino ad un vero e proprio dolore alla penetrazione (disperunia), può rendere impossibile la penetrazione (vaginismo) o arrivare a bloccare anche il desiderio quando il persistere dell’insoddisfazione crea un circolo vizioso che frena tutta la funzione sessuale.

Molto spesso nell’uomo l’ansia da prestazione porta ad altri disturbi a catena che rischiano di peggiorare la situazione come l’eiaculazione precoce, la mancanza di erezione, la perdita di erezione durante il rapporto o una vera e propria disfunzione erettile.

Questo accade nell’uomo e nella donna perché quando la persona vive il rapporto con ansia da prestazione i comportamenti non sono più liberi e vissuti in modo naturale e piacevole. Il “come” prevale sul “cosa”, e la “riuscita” del gesto sul “gusto” di farlo. Gli atteggiamenti, i comportamenti e le convinzioni conseguenti all’ansia da prestazione vanno tutti nella direzione dell’insuccesso e la probabilità che esso si verifichi sono molto alte.

Perché allora l’ansia si presenta in una cosa tanto piacevole come il sesso?

Purtroppo le situazioni possono essere molte. Una fra tutte la performance! Siamo bombardati da scene e racconti di sesso spettacolare e prestazionale, quasi con effetti speciali. Prendiamo spesso per vera la pornografia e pretendiamo di ricrearla nella nostra vita senza ricordarci che quello è puro spettacolo, fatto per intrattenere! Vogliamo rientrare in troppi standard (di forme, dimensioni, durata, frequenza, etc) dimenticandoci di noi stessi e della nostra unicità. Il ragazzo della domanda si pone già l’obbiettivo di voler soddisfare la ragazza. Come se tutto dipendesse da lui. Inizia una cosa piacevole già con un obbiettivo (dimostrare che vale o il piacere di lei? Questo non possiamo saperlo); non c’è quindi il godersi un momento, ma il raggiungimento del traguardo.

Ci possono essere anche altre motivazioni legate a questa ansia, come il non sentirsi a proprio agio in quel momento, il non sentirsi all’altezza per quello che sta succedendo oppure la paura di essere giudicati dal partner sotto vari aspetti e sentirsi quindi un po’ in imbarazzo. Anche il ricordo di passate esperienze non positive può influire.

Come affrontarla?

Il punto nevralgico di questo problema su cui intervenire, quindi, sono le nostre convinzioni disfunzionali che sono alla base di queste insicurezze e di questi comportamenti “condizionati”.

Se le nostre convinzioni disfunzionali, le nostre emozioni e le nostre paure prendono il sopravvento, ci impediscono di essere lucidi nella realizzazione dell’evento, per cui le nostre insicurezze non lasciano spazio a un atteggiamento positivo, convinto e determinato.

Il rischio di questa condizione è che si finisca per strafare. Ci si ritrova sempre più insicuri e sempre più bisognosi di esagerare nel far bene per stupire, per meravigliare, così che i nostri timori possano essere cancellati da una perfetta esecuzione.

In realtà non esiste qualcosa al di fuori di noi che sia in grado di gestire le nostre cose, per cui finiamo per boicottarci: più mi sento insicuro/a, più alzo l’asticella delle aspettative verso me stesso/a: ed è qui che il cane si morde la coda da solo! L’elevata aspettativa aumenta la paura di non farcela che aumenta la probabilità di non farcela davvero. Chiaro il concetto?

L’ansia da prestazione è un problema che può essere affrontato con la Terapia a Seduta Singola: in una sola sessione sarà possibile rimettere in fila tutte queste condizioni che determinano le ansie, lavorando sulle insicurezze e sui loro presupposti. L’obiettivo della singola sessione sarà il riappropriarsi di un modo di vivere la sessualità con una capacità di dominio sulla stessa data dalla convinzione e dall’abilità di svolgere il proprio ruolo in modo naturale.

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Alla prossima!

Massimiliano – Psicologo e Sessuologo


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